Il Seveso e l’esondazione del 15 novembre

Oggi voglio presentare una delle altre facce del Seveso e dei problemi che crea. Oggi voglio mostrarvi alcune fotografie, scattate fra sabato 15 Novembre e domenica 16 Novembre, che riguardano il Seveso a Palazzolo Milanese, dove esiste la presa del canale scolmatore (Canale Scolmatore Nord Ovest, Csno) e lo scolmatore stesso a Senago.

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Questo era lo scolmatore a Senago sabato pomeriggio. Scolmatore che lavorava ben oltre la sua portata, che normalmente dovrebbe essere compresa fra i 35 e i 40 mc/s (metri cubi al secondo). Secondo alcune voci raccolte da tecnici la portata quel pomeriggio ha toccato i 60 mc/s, cosa che ha comportato delle tracimazioni del canale stesso a Senago e a Castellazzo di Bollate. Di box e delle cantine allagate se ne sono avuti anche a Senago.

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Questo è il Seveso a Palazzolo Milanese, sabato sera, dove c’è la presa dello scolmatore. È buio, ma si vede come l’acqua occupi ogni posto, come si sia estesa. Ma per capire esattamente quanto era grave la situazione vi rimando alle prossime foto.

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Qui invece siamo appena dopo la presa dello scolmatore, sempre a Palazzolo Milanese, sempre sabato sera. Il Seveso lavora fin sotto il ponte, ha invaso i prati a sinistra e la strada a destra, nella parte bassa della foto. Ha tracimato fino alla strada.

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Qui siamo sempre a Palazzolo, domenica pomeriggio. Il prato che vedete era invaso dall’acqua che tracimava. La sabbia che vedete in basso è stata portata dal Seveso, che ora vedete scorrere più in basso, con una piena più contenibile.

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Sempre Palazzolo, sempre domenica pomeriggio. Dove vedete quelle persone scorreva il fiume. Quel piccolo capanno in cemento era attorniato dall’acqua del Seveso. Potete vedere i detriti incastrati appena sotto il ponte. In basso vedete altra sabbia: il Seveso scorreva anche li la notte prima.

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Sempre Palazzolo, sempre domenica pomeriggio. Qui è dove c’è la presa dello scolmatore: si vede quella casetta gialla, l’acqua arrivava a coprire tutta la scala, fino all’ultimo gradino. Il pezzo di prato che si vede in basso era completamente sommerso.

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Questo sopra è un veloce e diretto confronto per vedere le diversità. Per capire quanto era alta la piena.

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E questo è un altro confronto dopo la presa dello scolmatore, per capire quanto era alto il fiume, quanto età impetuoso, quanto aveva tracimato ovunque.

Perché ho fatto questo? Principalmente come promemoria, come ricordo tangibile di quello che è successo. E poi come prova concreta dell’assurdità di una parte del progetto delle vasche di laminazione, quella che prevede proprio la vasca a Senago.

Una vasca che, indifferentemente dalla sua dimensione, toglierebbe sempre al massimo 60 mc/s, anche dopo il raddoppio dello scolmatore stesso. E visto che già sabato sera lo scolmatore portava via quei famosi 60 mc/s, possiamo dedurre che l’impatto sull’onda di piena sarebbe davvero minimo, con scarsissimi benefici per i comuni a valle, Milano compresa.

In tanti continuiamo a ripeterlo, ma nessuno ci ascolta. Qualcuno addirittura ci deride. Altri ci riversano addosso bugie per dipingerci come non siamo, in una sorta di operazione di delegittimazione davvero bieca e triste. Ma continueremo a dirlo, a cercare di farci sentire, perché noi vorremmo che il problema si risolvesse davvero, non vogliamo vederlo semplicemente spostato da un’altra parte.



Categorie:Attualità, Senago

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