NonRecensione – 50: Smetto Quando Voglio

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M’era bastato guardare il trailer per farmi interessare, direi quasi intestardire, a questo film, tanto che ho cercato di andare a vederlo il prima possibile, anche se non stavo esattamente bene. Anche il tam tam della rete ha poi contribuito ad aumentare questo interesse, con commenti entusiasti e grandemente positivi. Io, al solito, parto dai voti: Mymovies gli assegna un 3,15/5; Comingsoon un 8,4/10; Imdb un 7,4/10.

La storia è uno spaccato contemporaneo, parla di uno dei tanti problemi che pesano sul nostro Paese, quello del precariato delle eccellenze: persone con intelligenze raffinate che si trovano costrette a vivere ai margini. Così troviamo due latinisti che lavorano come benzinai, un chimico che fa il lavapiatti in un ristorante cinese, un antropologo che cerca di farsi assumere da uno sfasciacarrozze, un economista che si mantiene frequentando degli zingari, un archeologo costretto alla fame perché non ha i soldi neanche per un panino e un neurobiologo, la persona da cui parte tutto, un ricercatore universitario che da un giorno all’altro si ritrova senza borsa di studio, e quindi senza uno stipendio. Sarà lui, sfruttando la sua ricerca, a sintetizzare insieme all’altro chimico una sostanza legale, da iniziare a spacciare per fare un po’ di soldi, per “riprenderci quello che ci spetta”. Faranno tutti e sette una banda dividendosi i ruoli, e da questo sodalizio inizieranno ad arrivare gran bei soldi, ma anche inevitabilmente dei grossi guai…

Un film di grande qualità, con una buona ricerca sui personaggi che mi sembrano molto ben descritti e interpretati dagli attori. Buono il ritmo, veloce ma non precipitoso, e strepitosi gli scambi comici sparsi per tutta la pellicola, garantiscono risate continue per tutto il film, ma risate vere, non i sorrisi a mezza bocca che si fanno fin troppo spesso. Mi è piaciuta particolarmente la fotografia, molto particolare, che rendeva tutto di un “sapore” molto acido, a tratti quasi fluo.

Affiatato e ben assortito il cast: Edoardo Leo è Pietro, il neurobiologo che perde la borsa di studio a cui viene l’idea delle pasticche; Valeria Solarino è Giulia, la sua fidanzata, che lavora come psicoterapeuta in un centro per il recupero dalla tossicodipendenza; Valerio Aprea è Mattia, latinista di fama internazionale ridotto a fare il benzinaio; Lorenzo Lavia è Giorgio, altro grande latinista, collega alla pompa di benzina di Mattia; Paolo Calabresi è Arturo, l’archeologo; Libero de Rienzo è Bartolomeo, l’economista; Stefano Fresi è Alberto, l’altro chimico che lavora come lavapiatti, che aiuta Pietro nel sintetizzare la molecola per le pasticche; Pietro Sermonti è Andrea, l’antropologo, che dovrà aiutarli a diventare cattivi, e infine c’è Neri Marcorè, il Murena, un noto spacciatore che si scontrerà con questa nota banda, un personaggio che riserverà alcune divertenti scoperte.

La regia, ottima devo sottolinearlo, è di Sydney Sibilia, che leggo essere praticamente al suo debutto, e come inizio si prende da parte mia un grandissimo applauso. Anzi, lo prende non solo lui, ma anche l’intero cast, lo prendono tutti quanti, perché il film risulta bello da qualsiasi parte lo si guardi. Pretende senza voler strafare, diverte senza voler troppo esagerare.
Il mio voto finale è un 8,5/10, accompagnato da un consiglio spassionato: non perdetevelo per nulla al mondo!



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